top of page
  • Immagine del redattoreDoriana Elia

RED l’adolescenza e sue sfaccettature nel film Disney Pixar

la pubertà rappresenta un momento di cambiamento e trasformazione, non solo a livello fisico ma ma soprattutto psicologico e relazionale.


L’adolescenza e la catena di sconvolgenti cambiamenti che porta con sé sono il fulcro del film d’animazione Disney-Pixar Red.


Un’opera ricca di simbologie, interamente giocata sul piano metaforico della trasformazione, soffermandosi sull’avvento della pubertà, vedendo anche un momento critico nella ridefinizione dei rapporti con la famiglia d’origine (in primis la madre) e il gruppo dei pari.


Il ramo materno della famiglia di Mei cela un segreto… un tempo l’antenata Sun Yee chiese agli dei il dono di trasformarsi in un gigante panda rosso per proteggere se stessa e i propri figli da un’invasione di soldati, ai tempi di un’antica guerra contro la Cina. Tale dono fu così tramandato a tutte le donne della famiglia che tuttavia, in tempi più moderni, ritennero opportuno reprimerlo con un complicato rituale, al fine di aderire completamente all’immagine socialmente desiderabile di “angelo del focolare domestico”.


La trasformazione in panda rosso, infatti, avviene in risposta a una scarica emozionale, che sia di rabbia, paura, gioia o tristezza, portando chi la subisce a perdere temporaneamente il controllo di sé, rivelando quel lato oscuro che, se può spaventare, definisce allo stesso tempo la parte più autentica di ogni personalità.


Quando Mei si sorprende per la prima volta infatuata di un ragazzino, sfoga le sue inaspettate pulsioni con dei disegni che rivelano il suo crescente e naturale bisogno di intimità fisica. Ma quando la madre scopre tale “oscenità” decide di ripristinare l’integrità della ragazzina di fatto umiliandola di fronte all’oggetto del suo desiderio, allo scopo di tenerla definitivamente lontana da lui. La reazione di Mei, un misto di rabbia repressa verso la madre e più che lecita vergogna provoca così la sua prima trasformazione in panda rosso, mettendola di fronte allo sconvolgimento dell’inizio di una fase irreversibile, in cui per essere se stessa dovrà necessariamente deludere le aspettative della madre.


Dietro al titolo e alla scelta dell’animale protagonista di Red si nasconde una chiara metafora del cambiamento principe che introduce l’avvento dell’adolescenza in una ragazza: l’arrivo del ciclo mestruale. Ma il colore rosso non simboleggia solo questo, si espande a rappresentare quell’imbarazzo che i repentini cambiamenti fisici e psicologici corrispondenti al momento del menarca provocano in chi li subisce. Mei si vede improvvisamente enorme, pelosa e… anche puzzolente, desiderando solo di nascondersi per sempre. Esattamente quello che spesso accade in questa fase, in cui si è i primi a non riconoscersi e, come se non bastasse, si deve fare i conti con la reazione dei propri genitori, talvolta impreparati a veder spiccare il volo ai propri bambini.

Il colore rosso, inoltre, si associa perfettamente a quella necessaria ribellione di cui Mei si deve rendere protagonista per affermare se stessa, sostenuta, per fortuna, da un meraviglioso gruppo di coetanee, pronte ad accettarla così com’è.


Mei è circondata dal potente affetto delle sue super-amiche alle quali poco importa della sua trasformazione, anzi: ne colgono immediatamente il lato positivo.


Assecondare se stessa o le aspettative della famiglia? Mei è ovviamente combattuta perché non aveva mai deluso la mamma fino a quel momento.

La separazione-individuazione è un percorso che avviene generalmente nei primi tre anni di vita del bambino e affonda le sue origini nelle fasi precoci dello sviluppo psico-fisico, quando si inizia a sperimentare la separazione psicologica dalla propria madre, la prima figura di attaccamento.


Nell’adolescenza, i sentimenti di angoscia e insicurezza che la caratterizzano possono far osservare una sorta di regressione a questa fase, laddove la necessità di separazione fisica e psicologica si proietta nei confronti dell’intera famiglia d’origine

In questo periodo così delicato, quanto avvenuto nei primi mesi di vita nei confronti della madre tende quindi a riaffiorare, poiché un Sé stabile (inteso come nucleo della personalità) può emergere solo se si sono precedentemente interiorizzati degli oggetti interni costanti.

L’adolescente tende ad allontanarsi e avvicinarsi a livello psicologico ai suoi familiari, così come da bambino faceva con la madre. A questo punto, se la famiglia riesce ad evolvere insieme all’adolescente, sarà in grado di garantire fra i suoi membri l’integrità necessaria per consentire al ragazzo/a di poter sviluppare la propria individualità.


Diversamente, l’inevitabile sensazione di “nido vuoto” che l’allontanamento del figlio comporta può provocare comportamenti disfunzionali tali da ostacolare o impedire questo naturale processo, scatenando il conflitto (come ben si osserva in Red nella figura frustrante e minacciosa – soprattutto nella sua forma di panda – della madre di Mei).

In questo clima di tensione, inoltre, il figlio rischia di diventare “contenitore” delle difficoltà relazionali tra i genitori o una pericolosa proiezione delle mancate realizzazioni e aspirazioni di questi ultimi, in un circolo vizioso che assume la forma nevrotica della coazione a ripetere ( in Red scopriamo infatti che la madre di Mei ha avuto a sua volta una mamma frustrante e castrante, al punto da volerle impedire di sposare il papà).



74 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page